È una storia fatta di fatica e passione quella della famiglia Brunelli. Di lavoro e impegno, di quotidianità, ingegno e intuito. Specchio di un’Italia che si andava costruendo tra povertà e boom economico, a cavallo della tragedia della Seconda Guerra mondiale. È dal 1935, infatti, che la famiglia Brunelli si occupa di suini. Tutto comincia a Velo Veronese, quando Giuseppe Brunelli, detto Bepi Porcarin, cura una stalla con alcuni maiali. Un mondo diverso, più duro e forse più povero, ma certamente più semplice e solidale quello in cui vive e lavora Bepi. A lui spetta il merito dell’intuizione che a valle si poteva vendere di più e meglio. Accadeva per lo più d’inverno, quando si scendeva a svernare, come quella volta che Bepi arrivato a Villafranca con una scrofa e i suoi maiali, vendette bene ed ebbe l’idea di inventarsi commerciante ambulante. E così ogni angolo della provincia scaligera diventa teatro di un’attività sempre più intensa: le fiere di San Tomaso a Orti di Bonavigo, di Angiari, di San Martino a Tregnago. E ancora a San Bonifacio quella di San Michele che si teneva tre volte, sempre al 29 del mese, a settembre, ottobre e aprile. A Bussolengo, a febbraio, la fiera di San Valentino altro appuntamento irrinunciabile.